#TARGET2025: tolleranza zero verso la mutilazione genitale femminile.
Nella giornata internazionale dedicata alla sensibilizzazione sul tema, l’associazione Qualitaly lancia (in partnership con prestigiosi Enti ed Istituti di tutto il mondo) un appello globale e un progetto di profondo valore e significato: “Target 2025: # Tolleranza Zero verso la mutilazione genitale femminile”.
“Nell’ambito di un più ampio progetto legato ad un rinnovato riconoscimento globale e contro ogni forma di discriminazione di genere – sottolinea il presidente di Qualitaly, Massimiliano Panero – occorre evidenziare quella che, senza dubbio, non si possa che definire una “barbarie”, cioè la mutilazione genitale femminile”.
Come segnalato drammaticamente dall’UNICEF, sono oltre 200 milioni le donne vittime dell’infibulazione, cioè dell’asportazione (parziale o totale) dei genitali femminili esterni, per motivi non medici. Ciò avviene specialmente in Africa e Medio Oriente, ma nei tempi recenti questa pratica si è diffusa anche in Europa e in America del Nord a causa delle migrazioni. “In Italia parliamo di numeri agghiaccianti – continua Panero – che vanno dalle 46 mila alle 57 mila residenti a cui si devono aggiungere tra le 11 mila e le 14 mila cittadine italiane (principalmente figlie di immigrati, soprattutto originari dalla Nigeria e dall’Egitto)” (come riportato nello studio coordinato in Italia dal’Università di Milano-Bicocca.
La lettura dei dati conferma il livello da “olocausto” del fenomeno: oltre la metà di tutte le donne presenti ha subito questo tipo di pratica in Egitto, Etiopia, Indonesia, per arrivare poi fino a punte del 98% in Somalia, 97% in Guinea e 93% in Gibuti. Come riportato dalle associazioni umanitarie, tra tutte coloro che hanno subito mutilazioni, 44 milioni sono bambine e adolescenti fino a 14 anni, spesso infibulate (con gravi rischi igienico-sanitari che in alcuni casi portano fino alla morte) anche a meno di un anno di età. Di solito, infatti, questa mutilazione avviene per mano di soggetti privi di alcuna conoscenza medica e con circonciso tradizionali, con una lama e senza alcun anestetico: da tempo la “pratica” è stata riconosciuta come violazione dei diritti umani.
“Non esistono motivazioni valide! – dice il presidente Panero – La sola “scusa” di questi macellai si rifà a pseudo motivazioni culturali e sociologiche, talvolta religiose, ma non trova, e non può trovare, alcun tipo di fondamento sotto nessun aspetto!”
Le Nazioni Unite hanno dichiarato il 2030 anno della tolleranza zero verso il fenomeno. “Non è abbastanza e si può e si deve fare di meglio! – insiste ancora Panero – Nell’ambito del progetto di Qualitaly legato alla “Carta Globale della Persona” ci appelleremo all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite e sensibilizzeremo organi di stampa e opinione pubblica in tutto il mondo per “anticipare” la data al 2025: stiamo parlando di un rischio concreto per 68 milioni di ragazze in tutto il mondo, da qui al 2030; anche solo anticipare al 2025 significa dare una speranza e un’opportunità a oltre 30 milioni di donne”.
Nelle prossime settimane Qualitaly presenterà il piano degli interventi e le azioni internazionali che porrà in essere, con tutti i partner principali. Primo appuntamento ufficiale per l’11 maggio 2021, in occasione del decimo anniversario della Convenzione di Istanbul sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne.
Per informazioni, collaborazioni e contatti, scrivete a: press@qualitaly.info