A Stupinigi anche “L’uomo della Pace” dal Segretariato dei Premi Nobel
Annunciato oggi l’arrivo a Stupinigi dell’opera-simbolo del maestro Franco Scepi (nelle due versioni scultoree in bronzo e in acciaio corten), concessa in mostra dalla Fondazione Gorbaciov e dal Segretariato Permanente dei Premi Nobel per la Pace ad “Ars Incognita – Rassegna Promotrice per una Biennale degli Artisti” e visibile alla Palazzina di Caccia di Stupinigi dal 5 al 9 ottobre prossimi.
“L’uomo della Pace” fu ispirata all’artista Franco Scepi nel 1977 da Carol Wojtyla e fu poi sottoscritta da Michail Gorbaciov e da tutti i Premi Nobel per la Pace del Mondo. La straordinaria esposizione pubblica dell’opera alla Palazzina di Caccia di Stupinigi esprime il valore dell’arte per la pace e avviene in occasione dell’anteprima internazionale della nuova versione in acciaio corten, alta tre metri, che l’artista ha creato per la Basilica di San Colombano a Bobbio e che verrà inaugurata il prossimo 23 novembre.
Il monumento, rivisitato da Scepi nella nuova versione “traforata” in acciaio corten restituisce all’opera Il senso della trasparenza per meglio rappresentare il concetto di tesi e antitesi, con una innovativa soluzione che annulla completamente le diversità tra fronte e retro e i punti di vista contrapposti. Un solo volto, visibile contemporaneamente da entrambi i lati.
“L’uomo della Pace” ha visto una sua prima collocazione nel giardino del Museo Magi 900 di Pieve di Cento nel 2000 e quindi nel giardino del Consolato di Palestina a Roma (Caracalla). Altre versioni sono poi presenti nel museo della Galleria del Novecento Ricci Oddi a Piacenza, nel parco del castello di Federico II a Lucera (in Puglia) e al Mauermuseum di Berlino.
L’Opera di Franco Scepi concessa in mostra a Stupinigi costituisce quindi un esempio emblematico nella storia dell’arte del XX Secolo: congiunzione tra ricerca, impegno civile e fede, tanto da essere divenuto il simbolo riconosciuto a livello internazionale di pace e fratellanza. Un’opera che, nelle parole dello storico Henryk Drozd, direttore del museo Diecezjaine Siedice (Polonia), “ha concluso il Novecento, così come Guernica lo ha iniziato“.
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